@more

By 8 febbraio 2013 Senza categoria No Comments
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Il Centro d’Arte Piana dei Colli di Villa Alliata Cardill ospiterà dall’8 febraio la mostra d’arte collettiva “@more”: il titolo stesso riconduce immediatamente a internet, alla comunicazione digitale, nell’intento di andare oltre una visione tradizionale e stereotipata dell’amore, che non sembra più corrispondere ai nuovi orizzonti contemporanei di questo sentimento. La mostra, curata da Emilia Valenza, vanta alcuni esponenti della scenica artistica siciliana: le opere di Gianfranco Pulitano (Messina), Massimo Ricciardo (Darmstadt (D), Valentina Glorioso (Palermo), Dessislava Mineva (Palermo), Angela Viola (Palermo) e Katia Scarlata (Enna). La mostra racconta in che modo l’amore è cambiato nei decenni a cavallo tra il XX e il XXI secondo e sarà visitabile fino all’8 marzo: riflessione sul sentimento più antico del mondo declinata in diversi linguaggi dell’arte.

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Nel lavoro della fotografa Valentina Glorioso, l’amore si concentra sul concetto di relazione col proprio corpo, urgenza di confermare la propria essenza, identità e fisicità. In questa società ad alta tecnologia, si assiste ad una continua negazione del contatto tra corpi e per esteso alla negazione persino del proprio corpo; quest’immagine, misteriosa, intrigante e silenziosa, è un invito a riscoprire se stessi per riuscire a darsi agli altri, in uno scambio intenso d’amore. Per Dessislava Mineva, l’amore è analizzato come sentimento di autoidentificazione dell’uomo. Indaga le relazioni interpersonali: l’amore quando smette di generare trasformazioni diventa l’@more, così l’opera si ammanta di un valore squisitamente concettuale, riflettendo sui concetti di virtualità, di conflitto tra le polarità.

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L’installazione di Gianfranco Pulitano è una grande scritta con la parola @more formata da 73 bigliettini.. L’artista riporta una storia come tante, dove l’amore si è trasformato in una violenza da cyber bullismo che porta alla morte.

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Fotografie di famiglie e cartoline stampate testimoniano gli atteggiamenti formali dell’amore: nel lavoro di accostamento delle immagini, Massimo Ricciardo, nasconde i volti delle coppie con pezzetti di oggetti scartati e corrosi dall’azione levigante del mare. Anche gli oggetti mutano e rivelano il passare del tempo. A distanza di quarant’anni una donna, la madre dell’artista, in un contesto paesaggistico similare a quello delle fotografie da ragazza, posa davanti a una videocamera nello stesso atteggiamento, ma è sola e l’amore che la legava al suo compagno non è più lo stesso. Tutto muta dentro e fuori di sé. Una storia d’amore scandita da sms codificati da una data e da un orario, un filo rosso che ha ricucito un cuore in saldo, tratto in salvo appena in tempo: l’opera di Angela viola è un racconto autobiografico, dove al messaggio, non più verbale ma breve e veloce come quello di un sms, è affidata l’ansia e il tormento della relazione. I disegni di Katia Scarlata presentano figure femminili alterate, deformate, smembrate su sfondi riccamente decorati. I corpi, morbidi e sgraziati, immersi in un tripudio di forme e colori, raccontano storie di violenza, lacerazione, depravazione, negazione. Rare le figure maschili che assumono ruoli e atteggiamenti fortemente contraddittori. La sua installazione presenta un immaginario romantico e visionario dominato da una serie di “bambine” in paesaggi surreali o sullo sfondo di scenari lucidamente deliranti (come quelli immaginati da Bosh o Bruegel), accompagnato da una toilette vezzosa e da un video.