Il Castello Normanno di Acicastello e Villa Fortuna di Acitrezza (Catania) faranno, fino al 19 novembre, da palcoscenico espositivo a circa cento opere (video, pitture, installazioni, opere in situ e site specific, sculture, ma anche performance e sperimentazioni sonore) di 50 giovani e giovanissimi artisti provenienti da tutta la penisola. “Arte & Sud obiettivo contemporaneo” è il titolo della collettiva d’arte contemporanea inaugurata lo scorso 29 settembre, ideata e organizzata da Rosa Anna Musumeci (presidente dell’Associazione culturale Artecontemporanea di Catania) e curata da Antonio Arèvalo. Nato in collaborazione con i comuni italiani di Ancona, Cagliari, Catania, Bari, Biella, Genova, Messina, Milano, Modena, Padova, Roma, Torino, Venezia, facenti parte dell’Associazione Nazionale GAI (Giovani Artisti Italiani) e con la Fondazione Bartoli-Felter di Cagliari, il progetto ha incontrato anche il favore delle istituzioni locali. Arte & Sud, come affermano l’ideatrice ed il curatore del progetto, nasce dal desiderio di offrire al pubblico fruitore una ricca quanto eterogenea rassegna delle più recenti tendenze della ricerca visiva contemporanea e, soprattutto, vuole porsi come testimonianza attiva delle energie propositive, delle ricerche sperimentali, delle pulsioni che anche al “sud” sono fortemente presenti e produttive, ma che troppo spesso si devono scontrare con una realtà socio-politica quasi indifferente se non, talvolta, ostile nei loro confronti. Nel tentativo di ridurre le distanze tra la realtà artistica “meridionale” ed il contesto europeo ed internazionale, la rassegna, pur non essendo esaustiva, si pone come un viaggio lungo i percorsi di ricerca di giovani che vivono il contemporaneo, indagandone i molteplici e contraddittori aspetti. Così, la mostra assume diverse valenze, come diversi sono i linguaggi e i mezzi espressivi usati dagli autori.
Visitando l’esposizione, ci capita di trovarci di fronte ad opere che “raccontano”, ad esempio, la condizione di impotenza nei confronti del tempo che passa quasi indifferente (“Domenica a Venezia”, Maria Paola Piscitelli); o lo stato di instabilità nascosta dietro ad un’apparente certezza, e quindi la ricerca di equilibrio (“My brother’s series”, /barbaragurrieri/); la contestazione socio-politica nei confronti di un sistema che “trascura se stesso” (“Ignoti artisti meridionali”, Filippo Leopardi) o che avanza giustificazioni a qualsiasi aberrazione (“U.S.A. o le 120 giornate di Sodomia”, Daniele Denaro); la fuga, illusoria e virtuale, dalla realtà, offerta dalla nostra tecnologia, che si rivela, però, essere un inganno (“In & Out”, Gianfranco Pulitano); il desiderio di conoscere ed appropriarsi di un passato sconosciuto a cui non si appartiene (“Viaggiamo. 1973-1975”, Irina Novarese); l’ironia sarcastica dal retrogusto amaro (“Senza titolo”, Laboratorio Saccardi); la presa di coscienza cui segue, necessariamente, una forte azione-reazione (“Animale liberation front”, Daniela Milone e Salvatore Raimondo); l’incontrollabile perdita di coscienza e forse di identità che porta alla continua ricerca di se stessi (Senza titolo, Simone Fazio), ecc.
Una rassegna, dunque, che non ruota intorno ad una precisa tematica, ma che trova il suo baricentro nella “memoria del futuro”, proponendo la dimensione stessa della ricerca creativa.
di Alesssandra Ferlito (Quotidiano di Sicilia)